La forza del caso
Data pubblicazione: Mar 12, 2016 9:39:17 PM
di Franco Bagnoli.
Il caso spesso viene considerato una forza maligna. Tutti noi conosciamo la legge di Murphy [1] “se qualcosa può andar male, andrà male”, legge che può essere riformulata in maniera divertente come in “la probabilità che un panino imburrato cada dalla parte del burro è proporzionale al valore del tappeto sottostante”, effetto che, combinato con l’evidenza che un gatto cade sempre in piedi, può portare al moto perpetue: basta legare un panino imburrato sulla schiena di un gatto e lasciarlo cadere sopra un tappeto costoso! [2]
Senza voler entrare in argomenti pseudo-scientifici, bisogna dire che in molti casi noi tentiamo di mantenere qualcosa in ordine, lottando contro la legge dei grandi numeri e quindi contro la seconda legge della termodinamica (chi ha dei figli conosce bene la difficoltà di tenere in ordine la loro stanza).
A volte però il caso ha un effetto benefico. Prendiamo per esempio il principio di Peter [3], che si applica alle dinamiche di carriera su basi meritocratiche all’interno di una organizzazione gerarchica. Come sembra normale, il principio meritocratico dice che i migliori di un dato livello devono venir promossi al livello superiore. Però, spesso accade che le competenze richieste in un livello siano molto diverse da quelle richieste al livello successivo: non è detto che un buon operaio sia un buon venditore o un buon capo del personale. Così, le persone vengono promosse finché arrivano in un livello in cui sono assolutamente inutili o anche deleterie, e lì rimangono: la meritocrazia fa sì che i migliori operai vengano promossi a pessimi capi o inetti venditori, abbassando la qualità globale.
In questi casi, conviene che le promozioni siano fatte a caso, incentivando la produttività con premi per i migliori che non siano però degli avanzamenti di carriera! [4]. Questa elaborazione ha fatto vincere ai suoi autori quasi un premio Nobel (beh, un IG-Nobel! [5])
Non contenti, questi ricercatori hanno studiato anche il problema della democrazia elettiva, che in molti paesi è un esempio palese di incompetenza se non peggio. Anche in questo caso, conviene che una parte dei parlamentari non venga eletta, ma sia bensì estratta a sorte, come si faceva nell’antica Grecia. [6]
Se qualcuno da dei dubbi sulla forza del caso, può sperimentare da solo l’ultima scoperta del team catanese: in borsa, meglio giocare a caso che seguire i consigli degli esperti! [7]
[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_Murphy
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_del_gatto_imburrato
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_Peter
[4] A. Pluchino, A. Rapisarda, C. Garofalo, The Peter principle revisited: A computational study. Physica A 389, 467–472 (2010). doi:10.1016/j.physa.2009.09.045
[5] http://www.pluchino.it/ignobel.html
[6] A. Pluchino, C. Garofalo, A. Rapisarda, S. Spagano, M. Caserta, Accidental Politicians: How Randomly Selected Legislators Can Improve Parliament Efficiency. Physica A 390 3944-3954 (2011). doi:10.1016/j.physa.2011.06.028
[7] A.E. Biondo, A. Pluchino, A. Rapisarda, Micro and Macro Benefits of Random Investments in Financial Markets. Contemporary Physics, 55, 318-334 (2014). doi:10.1080/00107514.2014.929308